Cultura Valle del Lys

Diavoli, giganti, draghi e altre leggende del Lys

Sono molti i miti e le leggende legate al territorio valdostano, coltivate nel tempo e tramandate da padre in figlio tanto da influenzare la cultura dei popoli per secoli.

Tra queste, numerose sono legate al torrente Lys e, in particolare, ai ponti che ne collegano le sponde.

A poco più di due chilometri dal borgo storico di Fontainemore, seguendo l’antica mulattiera che dalla Località di Planaz porta verso Issime, l’Orrido di Guillemore (Gouffre de Guillemore) e il suo ponte in pietra ti regalano uno scenario che ben si addice alla leggenda che qui ha origine. Dove il torrente Lys ha creato con le sue furiose acque una profondissima gola, si narra sorgesse un pessimo albergo tenuto da una coppia di forestieri, Guillaume e sua moglie. Guillaume era un demonio nel corpo di un gigante, oggetto di terrore per gli abitanti della vallata che opprimeva con brigantaggio e furto. Sorte non migliore toccava ai viaggiatori che passavano dall’Orrido, spogliati dei loro averi e gettati nel torrente. Dopo anni di soprusi, cinque uomini armati fino ai denti arrivarono all’albergo e riuscirono a braccarlo ma il gigante, piuttosto che cadere nelle loro mani, si gettò nell’orrido. Da allora la leggenda narra che divenne uno spirito maligno che ogni sera risaliva dall’orrido il torrente Lys fino alla chiesa di Issime, salvo essere respinto dalla sua vista del monumento sacro e rimandato all’orrido.

Informazioni utili

🥾 – Difficoltà E
🐶 – Pet Friendly
👨‍👩‍👧‍👦 – In famiglia
🚴‍ – Mountain Bike
📅 – Marzo – Novembre

Scendendo a valle in direzione Pont-Saint-Martin incontri un altro ponte che unisce il comune di Perloz con quello di Tour d’Hereraz nel punto più stretto tra le rupi dei due versanti. Il ponte Morettaz, costruito nel 1710 per sostituire un antico ponte in legno, fu teatro di numerose leggende. La più conosciuta racconta di un drago che in questo luogo minacciava i viandanti, a volte cibandosene. Un giorno però Gran Vignal, un uomo coraggioso, offrì una pagnotta al drago infilzata con una spada: il drago la ingurgitò, morendo dissanguato. Purtroppo il destino non fu favorevole neanche per Gran Vignal che morì avvelenato dal sangue sgorgato dal drago.

Più nota, la leggenda legata al ponte romano di Pont-Saint-Martin che vede protagonisti San Martino e il Diavolo: la stessa leggenda ogni anno è rievocata nello storico Carnevale del paese.
Quando il vescovo di Tours passò per la Valle d’Aosta nel suo viaggio verso Roma, le acque si ingrossarono portando via l’unica passerella in legno allora esistente. Gli abitanti del luogo, preoccupati, si riunirono a consiglio: non volevano un’altra soluzione precaria, ma un ponte grande e più solido del precedente.
San Martino, sentite le loro richieste, si offrì di aiutarli: “Poiché siete buoni e ospitali con gli stranieri, vi aiuterò. Ingannerò il diavolo, sarà lui a costruire il ponte!”.
Il giorno seguente incontrò il Maligno che accettò di ereggere il ponte in cambio di una condizione: “Il primo che vi passerà, mi apparterrà pienamente!”. San Martino accolse la richiesta e il ponte fu innalzato in una notte grazie ad una legione di spiriti maligni. Terminata l’opera, il santo si recò sul ponte seguito da tutta la gente del paese. Prese una pagnotta, la lanciò sul ponte e liberò un cane che teneva avvolto sotto il suo mantello consegnando la sua anima al demonio. Il diavolo beffato davanti alla folla, si mise a distruggere la propria opera ma San Martino ritornò frettoloso sul ponte e piantò una croce sul suo punto più alto: da allora il diavolo scomparve per sempre.

Curiosità

Le leggende legate alla Valle del Lys sono state raccolte da  Jean Jacques Christillin nel suo libro “Légendes et récits – Recueillis sur les bords du Lys” come omaggio alla Regina Margherita che si fece carico dei costi dell’edizione.

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