Il pane nero delle Alpi

È l’occasione per gustare il pane nero di tradizione appena sfornato e vivere eventi e intrattenimenti nel segno della convivialità, della cordialità e del piacere.

Tradizionalmente il pane un tempo si preparava solo una volta all’anno, all’inizio dell’inverno, in un clima di festa collettiva nei comuni e nei piccoli borghi. Le donne impastavano la farina e realizzavano le forme di pane con il segno di riconoscimento di ogni famiglia e gli uomini si occupavano della cottura.
In Valle d’Aosta il pane era preparato con la farina di segale, un cereale in grado di sopportare il clima freddo della regione meglio del frumento e per questo motivo il più usato in Europa dopo il grano. Il suo colore era scuro e il suo gusto particolarmente marcato, lievemente acidulo.

La ricetta del pane nero

• Farina di segale integrale g 550;
• Farina di grano tenero tipo 0 g 250;
• Farina di grano tenero integrale g 200;
• Acqua g 650;
• Sale g 20;
• Lievito di birra fresco g 20 (o lievito di birra secco g 10).

Durante la sua lunga preparazione e la cottura nel forno del paese, il pane aveva una particolare valenza d’integrazione comunitaria che grazie alla “FESTA TRANSFRONTALIERA – LO PAN NER” si rivive anche a Fontainemore nella Frazione di Farettaz, a 1.5 km dal Capoluogo. Nella piccola frazione, tipico esempio di insediamento rurale di media montagna, nel mese di ottobre puoi assaggiare e acquistare le pagnotte cotte nell’antico forno in pietra del Cinquecento (Approfondisci su: Antico Forno e Mulino di Farettaz).
Durante la festa, nei pressi del forno puoi vedere anche le caratteristiche rastrelliere (ratelé) dove i pani erano lasciati essiccare lontano da umidità e roditori, e i tipici copapan, gli arnesi a ghigliottina con cui quale si spezzava solo al momento della consumazione.

In questa occasione la Pro Loco di Fontainemore organizza anche un pranzo tipico in cui degustare il pane, concerti e passeggiate guidate alla scoperta di tradizione, storia e cultura del territorio.